Come si presenta l'offerta alberghiera nelle località marittime in luglio e agosto, nel contesto venutosi a creare dopo il periodo di lock-down causato dalla pandemia da Covid-19, e nell'attuale fase di incertezza economica accompagnata dalle misure di sicurezza e di prevenzione tuttora in vigore?
Sono questi gli obbiettivi di questa prima Indagine nazionale realizzata
dal CENTRO STUDI IRCAF dai propri ricercatori nelle giornate di martedi
15 e mercoledi 16 luglio, chiedendo agli operatori alberghieri alcune domande.
Si e' quindi preso in considerazione il target rappresentato dagli alberghi
a tre stelle, tipologia di offerta tipica del turismo familiare, richiedendo
a 128 strutture di tutte le 15 regioni che affacciano sulla costa, un preventivo
per 2 adulti e 1 bambino di 12 anni per una settimana nei periodi 18/25
luglio (sette notti )e 8/15 agosto nelle modalita' "pensione completa" e
"mezza pensione". Si e' inoltre indagato sulle variazione di prezzo rispetto
al 2019, sull'accettazione o meno dei "bonus vacanze" introdotti dal Governo,
e sulle eventuali tendenze di rimodulazione dei servizi.
FORTI DIFFERENZE DI SPESA NEGLI ALBERGHI TRA REGIONI E TRA LA COSTA ADRIATICA E COSTA TIRRENICA
Per questa settimana di luglio (18 -25 7 notti ) la spesa media nazionale
rilevata e' di 1475 euro mentre in quella di agosto (8-15 agosto 7 notti)
la spesa e' di 1818 euro per la pensione completa ovvero il 23% in piu' sulla
settimana in corso(1475 euro).
Per la mezza pensione nella stessa settimana
di luglio la spesa media nazionale e' di 891 euro a fronte di una spesa media
della settimana di agosto di 1104 euro ovvero il 24% in piu'.
Se confrontiamo
la spesa sempre in questa settimana di luglio 18-25 luglio per la pensione
completa registriamo che mediamente sulla costa Tirrenica /Ligure si paga
il 10,9 % in piu' rispetto a chi ha scelto la costa Adriatica /Ionica ,nella
settimana sopra richiamata di agosto tale differenza si conferma e si allarga
al +14,4 %.
Ma le differenze sono ancor piu' marcate se confrontiamo la spesa
media per regione sia nella settimana di luglio che in quella di agosto. Infatti
a fronte di una spesa media di 1232 euro per una settimana di pensione completa
in Puglia in questa settimana di luglio, la piu' competitiva, seguita dall'Abruzzo
1267 euro, dalla Emilia Romagna a 1286 euro, e Calabria 1335 euro, la Sicilia
invece svetta per la spesa piu' elevata con 1848 euro, seguita dalla Toscana
con 1682 euro, dal Molise con 1673 euro e dal Lazio con 1656 euro. Differenza
tra le due punte estreme (Sicilia e Puglia )del 50%.
Per la settimana monitorata
di agosto (8-15 agosto) sempre "Pensione Completa" la differenza
tra la regione piu' economica come il Veneto con una spesa media di 1606 euro,
seguita dalla Emilia Romagna con 1633 euro e dalla Puglia con 1635 euro e la regione con i costi piu' elevati
come la Sicilia con 2144 euro, seguita dalla Toscana 2040 euro e Lazio con 2025 euro, si arriva ad
una forbice di differenza tra la piu' conveniente e piu' costosa del 33%.
Per la "mezza pensione" molto presente nella costa tirrenica /ligure e molto meno nella costa
adriatica anche qui si confermano le differenze sopra richiamate infatti mediamente la spesa si
attesta negli Alberghi della costa Tirrenica /Ligure superiori rispetto alla media nazionale del 12 %
e mediamente superiori rispetto agli alberghi della costa Adriatica/Ionica del 37%.
Va evidenziato che differenze di prezzo fra le Regioni, oltre che di servizi inclusi e di qualita' degli stessi, dipendono anche, in parte, dal fatto che la classificazione della categoria alberghiera varia a seconda delle legislazioni regionali non essendo andati in porto i diversi tentativi legislativi di omogeneizzare gli standard sul territorio nazionale negli ultimi 20 anni.
PREZZI "STABILI" SUL 2019
Non si rilevano scostamenti significativi di prezzo rispetto all'anno precedente, a conferma dei dati ISTAT. Solo il 15,9% degli hotel dichiara un aumento dei prezzi rispetto al 2019, con variazioni comprese fra l'1% e il 10%, per lo piu' giustificate dalle maggiori spese legate alle misure di sicurezza rese necessarie, mentre il 3,2% degli intervistati dichiara una riduzione compresa fra il 10 e il 20%. Il grosso dell'offerta (80,9%), ha quindi mantenuto gli stessi prezzi dello scorso anno. La certezza di minori arrivi dall'estero e la previsione di una contrazione della domanda interna, dovuta a minore liquidita' e/o minore disponibilita' di giorni di ferie da parte delle famiglie, hanno indotto gli albergatori a estrema prudenza nella politica dei prezzi.
BONUS VACANZE: IL 71% LO ACCETTA
Il 70,9% degli alberghi dichiara di accettare in pagamento i "bonus vacanza", mentre circa 3
alberghi su 10 (il 29,1% ) non li accettano. Tuttavia, emerge che una parte degli alberghi che
accettano i bonus, li subordinano ad una spesa minima o ad un minimo di giorni di soggiorno.
Il fenomeno dell'accettazione e spesso "condizionata", del bonus vacanze, per molti albergatori
rappresenta un "atto di fiducia e investimento sui turisti italiani", in questa grave emergenza, per
riuscire a coprire i costi di gestione e rimanere aperti; nonostante il fatto che, per l'impresa turistica,
il "bonus" ricevuto in pagamento e' un credito di imposta che potra' essere portato in detrazione
soltanto con la dichiarazione dei redditi del 2021 e aggrava , anziche' alleviare, la crisi di liquidita'
che affligge le p.m.i. del settore turistico in particolare. D'altro canto, il Bonus vacanze rappresenta
un incentivo per le famiglie italiane a fare anche alcuni giorni di vacanza, sopratutto le famiglie in
grossa difficolta' a seguito degli effetti Covid sul versante del lavoro e della situazione economica e
sociale.
CAMBIA L'OFFERTA CON L'EMERGENZA COVID E LE NUOVE NORME
Le misure di sicurezza imposte nella gestione dei servizi alberghieri (distanziamento tra i tavoli, divieto di servizio a buffet, ecc.) hanno suggerito una riorganizzazione dei servizi. Cosi', ad esempio, e' emerso che non poche strutture, in particolare nell'Adriatico ed in Romagna per non dovere ridurre la capienza a causa del distanziamento fra i tavoli, hanno rinunciato tout court all'offerta di pensione completa, limitandosi alla mezza pensione, magari accompagnata da convenzioni con ristoranti vicini,o bagni , a loro volta ben lieti, nel contesto dato, di avere un certo numero di coperti assicurati.
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